Manifesto dell’Università delle Persone
10 principi per la costruzione di una società del BenessereBenessere Per benessere intendiamo la possibilità e la capacità di esprimere e di esprimersi, cioè di colorare di sé il mondo in cui si vive. La base del benessere è l'autostima. Inventare, del BellessereBellessere Possiamo intendere per Bellessere la speranza di benessere, ed è legato al futuro ed alla bellezza, alla possibilità di inventarli. Non c'è futuro senza gruppo, e non c'è gruppo senza futuro. e della Gioia
Enzo Spaltro, Bologna 2019
La UP è un progetto innovativo di apprendimento, basato sul concetto di per-sona (per-sonum), maschera o strumento per suonare, cioè per esprimere ed esprimersi, essendo il benessere inteso come possibilità e capacità di esprimersi. L’idea base è la via, cioè il riconoscimento di possibilità future e non la laurea come valutazione dei meriti acquisiti nel passato dagli allievi, docenti, soggetti e persone. Quali sono i fattori innovativi di questo progetto? Qui di seguito sono indicati dieci fattori che rappresentano il suo spirito innovativo e la sua speranza di cambiamentoCAMBIAMENTO Il cambiamento soggettivo è il passaggio da uno stato all’altro, può essere caratterizzato da un salto logico, uno spostamento, una trasformazione o da una cesura o “rottura” con il passato, ed a volte le manifestazioni pratiche del cambiamento possono apparire illogiche o paradossali. Cambiare significa per il soggetto lasciare le certezze e le sicurezze abituali per sperimentare una nuova situazione, che normalmente appare meno certa e non ancora abituale., cioè la sua missione:
1. ALE – Innanzi tutto l’auto-legittimazione, cioè la massima possibile indipendenza dal dominio vigente. La UP non viene riconosciuta e non riconosce, non dà titoli, né li riceve. Annulla lo sforzo e il costo del cosiddetto riconoscimento giuridico. Usa la parità come antidoto al dominio. Propone una progressiva abolizione del riconoscimento formale o carismatico per diminuire i costi, per abbassare l’influenza del dominio, per popolare gli interstizi benestanti, per incentivare lo sviluppo.
2. ABC – Poi l’apprendimento continuo, all the life long, il che significa immaginare due periodi di vita produttiva e benestante e un corrispondente doppio ciclo di apprendimento e/o insegnamento. Il progetto di un secondo ciclo di vita a 50 anni, propone di ricominciare, con una formazione/ cammello, a due gobbe con scuola ri-elementare, ri-media, ri-superiore. Propone di sostituire la pensione col “cammello”, cioè con la formazione e l’occupazione a due cicli, prima e dopo i 5o anni. Ambedue i cicli sarebbero basati sulla terna: reddito minimo garantito o di cittadinanza, salario minimo obbligatorio e reddito massimo consentito.
3. ASI – La fine della simmetria tra apprendimento ed insegnamento e del predominio dell’insegnare sull’imparare. Non tutto quello che si insegna si impara e tutto ciò che si impara si insegna. Occorre personificare l’apprendimento, cioè considerare la scuola ed in particolare l’università, come manutenzione della persona, considerata come sorgente del benessere e della produzione di ricchezza. L’UP è un organismo per la produzione, manutenzione, distribuzione, assegnata o sistematica, del benessere/bellessere/gioia.
4. COZ – Il finanziamento delle attività, intesa come una “costruzione a costo zero”: si tratta di utilizzare le risorse non utilizzate. Ciò che è utilizzabile va utilizzato per ogni apprendimento possibile. Riducendo al massimo lo spreco delle risorse esistenti e non utilizzate. Ciò dovrebbe includere aule, docenze, tecnologie, persone, risultati precedenti, collaborazioni da utilizzare al massimo, lavoro di gruppo ecc. Occorrerebbe anche evitare la monetizzazione spinta e preventiva di tutte le attività proponendo l’abolizione dei costi inutili (riconoscimenti formali, ripetizioni, ecc.), delle istituzioni come protesi per ricostruire le motivazioni mancanti, la sopravalutazione dell’economico e la sottovalutazione dello psichico, ecc. Occorrerebbe quindi avere più motivazioni e meno istituzioni.
5. RIS – Occorre poi ri-schiare una ri-definizione dei saperi, prescindendo al massimo possibile dagli interessi delle discipline e delle corporazioni esistenti. Occorre riprodurre continuamente una “re-missione”. Occorre andare verso una diversa missione. Dalla laurea, passata, etica, bontà, performance, oggettiva, carismatica, statica si deve cercare di passare alla via, futura, estetica, bellezza, potenzialità, soggettiva, utile, dinamica. Occorre una ri-concettualizzazione, ri-definizione ri-catalogazione, soggettiva, plurale e complessa. Occorre una formazione-sviluppo plurale, benestante e non simmetrica. Per avere situazioni diverse occorre partire da premesse e linguaggi diversi da quelli ora esistenti. Se non cambiamo prima le pre-messe, non potremo cambiare le situazioni dove stiamo ora.
6. FOS – Ogni formazione, meglio denominabile come sviluppo, è sempre formazione al benessere, soggettivo e diffuso, cioè apprendimento di sempre nuove possibilità e capacità di esprimere e di esprimersi. Ogni formazione-sviluppo dovrebbe puntare su una motivazione bellestante, che considera il benessere come espressione ed il malessere come repressione. Ciò costruisce un apprendimento di oggetti d’amore, il cui raggiungimento diventa euforia e la cui perdita depressione. La formazionesviluppo richiede una relazione euforica tra “pari” (non uguali) con poterePOTERE E’ la capacità di influenzamento del comportamento degli altri; non è innata, come molti affermano, pensando al carisma, ma è una competenza che si può apprendere ad agire. Può essere agita sia in contesti duali (una coppia) sia in piccolo o grande gruppo. La leadership necessita una certa quantità di potere, che può essere concepito, come potere a somma zero, o potere a somma variabile. In pratica i soggetti possono percepire che “più ho potere io, meno ne hai “ (mors tua-vita mea) oppure che attraverso l’influenzamento di tutti si creino situazioni in cui tutti hanno potere ( vita tua- vita mea) e vengono soddisfatti almeno in parte le aspettative di tutti. a somma variabile. Lo sviluppo si compone di benessere, bellessere, gioia e non si ferma alla formazione.
7. MOF – La motivazione è la base del desiderio e dell’intangibile ed è concepibile come l’opposto della fatica e del tangibile. La speranza di benessere è già benessere (= bellessere). Così si vede come la bellezza viene prima della bontà, l’estetica prima dell’etica, il futuroFUTURO Il cambiamento soggettivo è il passaggio da uno stato all’altro, può essere caratterizzato da un salto logico, uno spostamento, una trasformazione o da una cesura o “rottura” con il passato, ed a volte le manifestazioni pratiche del cambiamento possono apparire illogiche o paradossali. Cambiare significa per il soggetto lasciare le certezze e le sicurezze abituali per sperimentare una nuova situazione, che normalmente appare meno certa e non ancora abituale. prima del passato, la via prima della laurea. L’istituzione, essendo spesso una protesi della carenza di motivazione, non è sufficiente a produrre formazionesviluppo. Produce spesso il suo opposto soggettivo: la fatica. Oltre alla bontà ci sta la bellezza, oltre alla bellezza ci sta la gioia.
8. LOB – ll lavoro, o meglio l’occupazione, serve a produrre ricchezza e benessere. Senza il lavoro non c’è il benessere. Però anche senza il benessere, cioè la possibilità e la capacità di esprimersi, non c’è il lavoro. C’è solo, come spesso succede, una pura dipendenza. Perciò oggi non basta più il buon lavoro, basato sulle esperienze del passato. Lo vogliamo anche bello, basato cioè sulle speranze nel futuro. E stiamo scoprendo i limiti dell’istituzione, che non riesce più a compensare la carenza di motivazione e la mancata soddisfazione dei desideri. Non ci basta più la sicurezza, vogliamo poter rischiare di più. Vogliamo la bellezza del lavoro, e la vogliamo come climaCLIMA Il termine clima, oltre ad una accezione metereologica, ha una accezione metaforica nella psicologia sociale. E’ un fenomeno che si manifesta in modo relativamente stabile, all’interno di un determinato gruppo di individui, attraverso condizioni socio-psicologiche che caratterizzano il piccolo o grande gruppo stesso. Il clima organizzativo è messo in relazione alla struttura organizzativa, e dal momento che viene percepito soggettivamente, influenza sia il cambiamento che lo sviluppo organizzativo. La presenza di molti climi all’interno di una stessa organizzazione ( ad esempio in ciascun ufficio) fa sì che l’influenza del clima sul comportamento degli individui sia molto complessa e difficilmente prevedibile., cioè come gioia.
9. AUS – L’autostima è da considerare come la base e l’origine di ogni apprendimento, la sorgente di ogni formazione-sviluppo, il nostro desiderio di benessere e di libertà. L’autostima è la base per avere sé stessi come oggetto d‘amore. Il lavoro si basa sulla creazione di sé stesso come oggetto d’amore. Dal buon lavoro (presente) si passa al bel lavoro (futuro) ed all’idea che la bellezza salverà il mondo. Se è vero che nell’autostima esiste il pericolo dell’egoismo, è ancor più vero che esiste il pericolo dell’insufficiente autostima. La finalità della gioia sta nella presenza di un clima gioioso.
10. VAP – Il perdono è la base futura di ogni apprendimento: ci si arriva attraverso la bellezza (futuro) e la bontà (passato). Recentemente la bellezza sta guadagnando terreno sulla bontà. L’era dei guerrieri sta faticosamente, ma progressivamente trasformandosi nell’era delle connessioni. La cultura vigente non è più solo quella dei vincitori. La pace sta acquisendo maggiore desiderabilità rispetto alla guerra. Il negoziato vale più della vittoria. La vendetta da millenni ipoteca ed avvelena il nostro futuro, distruggendone la bellezza. Il perdono invece presenta l’idea che la speranza di benessere è già benessere. Bisogna imparare a perdonare, a riappropriarci del nostro futuro. La UP propone questo indirizzo, questo imparare a trasformare il bisogno di vendetta in desiderio di perdono. Occorre trasferire l’idea di merito (o di santità) dalla vendetta al perdono, dal cittadino alla persona. La gioia deriva dalla possibilità di poter disporre di minimi di sopravvivenza (cibo, casa, salute, scuola e svago), sottraendo energia dalla vendetta e trasferendola sull’apprendimento di climi gioiosi basati sulla bellezza.