La Formazione

La Formazione in UP

Grazie ad Enzo (e agli aborigeni!) sappiamo:

  • la vita è apprendimento o, meglio, è per l’apprendimento: “osservare, imparare, crescere, amare”. Cos’altro, se no? 
  • Ma anche la vita è da apprendere. Non nasciamo “imparati”, ma con la/le potenzialità per diventare ciò che possiamo essere e fare attraverso un apprendistato che non finisce mai
  • L’apprendimento non lo possiamo fare da soli e neanche con una “macchina” per quanto potente ed “intelligente”, ma solo appartenendo ad una comunità
  • Apprendere è sempre anche apprendere di sé, o non è. Anche se si tratta di algebra, di chimica, di geografia. Altrimenti è solo inflazione dell’ego
  • Le istituzioni deputate all’apprendimento (dalla Scuola Materna all’Università) pur valorose ed essenziali, non possono offrirci tutte le occasioni di apprendimento che ci necessitano. Anzi non possono, vogliono, riescono (?) sostenerci nell’apprendere alcuni ingredienti essenziali per la vita bella e buona. C’è bisogno di altro: altre occasioni, altre relazioni, altre comunità, altre istituzioni
  • La tecnologia amplia infinitamente le possibilità di accedere all’informazione ed alla conoscenza. Espande i confini spazio-temporali, genera spazi ibridi di incontro e di scambio aggiungendo nuove dimensioni alla realtà. Opportunità tutte da sperimentare e sfruttare. Oppure occasioni nefaste di stordimento, distrazione, alienazione

L’Università delle Persone sa tutto questo.

La speranza di benessereBenessere Per benessere intendiamo la possibilità e la capacità di esprimere e di esprimersi, cioè di colorare di sé il mondo in cui si vive. La base del benessere è l'autostima. Inventare è già benessere e quindi si può chiamare bellessereBellessere Possiamo intendere per Bellessere la speranza di benessere, ed è legato al futuro ed alla bellezza, alla possibilità di inventarli. Non c'è futuro senza gruppo, e non c'è gruppo senza futuro.

La formazione è sicuramente comunicazione, ma è soprattutto connessione, cioè invenzione di relazione e sviluppo di diversità o diminuzione di disuguaglianza.

In UP intendiamo la formazione come sviluppo, cioè come un moltiplicatore di valoreValore Al singolare valore è connesso con il benessere, lo sviluppo, la formazione e la soggettività. Valore è l’entità che caratterizza la tendenza umana verso un proprio specifico benessere: il valore è la bellezza, la proiezione al futuro del desiderio. Questa connotazione è prevalentemente futura ed estetica, di bellezza, di condivisione. Al plurale invece prevale la dimensione passata ed etica, i valori hanno una connotazione di normativa ed il valore base è la bontà. I valori infatti sono connessi con le norme di comportamento, con la decisione di non ripetere più in futuro gli errori commessi in passato. I valori sono connessi con le norme, le strutture e le oggettività., come traghettatore da una cultura a un’altra, per uscire dal presente spesso complesso e misterioso e sapere affrontare l’ansia del futuroFUTURO Il cambiamento soggettivo è il passaggio da uno stato all’altro, può essere caratterizzato da un salto logico, uno spostamento, una trasformazione o da una cesura o “rottura” con il passato, ed a volte le manifestazioni pratiche del cambiamento possono apparire illogiche o paradossali. Cambiare significa per il soggetto lasciare le certezze e le sicurezze abituali per sperimentare una nuova situazione, che normalmente appare meno certa e non ancora abituale., di ciò che verrà e che ancora non si conosce.

In UP, viene proposto un modello didattico che passa dall’insegnamento-comunicazione, basato sull’ortodossia all’apprendimento-fraintendimentoFraintendimento Imparare ed insegnare non sono rapporti simmetrici tra di loro: ci sono molte cose che si imparano e non si insegnano ed molte altre che si insegnano e non si imparano. Questa asimmetria può essere chiamata “fraintendimento” e sta all’origine sia della creatività degli allievi che dello sviluppo dei saperi, ovvero l’apprendimento è fraintendimento. basato sull’eresia, cioè si passa dall’imparare per dovere (buono) all’imparare per piacere (bello).

La motivazione degli studenti, ed anche dei docenti, sono stimolate e alimentate attraverso un’attenzione al Ben -essere degli individui e alla loro possibilità di esprimersi e al Bell-essere cioè alla progettualità di ognuno per un futuro bello.

Il modello didattico di UP, che possiamo chiamare anche il modello delle Persone, è costruito su tre concetti chiave: parità, pluralità e perdono. 

Le tre P di UPLe tre P di UP Le tre P di UP sono: la parità dell’apprendimento, che supera e scavalca il modello del dominio e dell’assoggettamento; il perdono – da un punto di vista psicologico - cioè l’allontanarsi dalla vendetta scegliendo di non rimanere bloccati su ciò che è accaduto e ci ha bloccati tenendo sotto scacco le nostre energie nel passato; ed infine la pluralità, cioè imparare a stare con gli altri, in gruppo, diventare comunità e agire collettivamente..